Regola Ottava - l'Umiliazione‏ - Commento

L'Umiliazione, come la Disciplina, non è un evento gratuito in un rapporto Padrone-schiava: il Signore punirà spesso la Sua schiava e talvolta la umilierà, ma mai senza una ragione. Il Signore può decidere di non degnarSi di comunicare alla sua Schiava i motivi che lo inducono a punirla o a umiliarla - il Signore non può essere mai obbligato a fare qualcosa: questo lederebbe il Suo ruolo e la Sua autorità, - ma in generale farà bene a farlo. La Disciplina corregge una violazione involontaria delle Regole, per incapacità, distrazione o trascuratezza; l'Umiliazione corregge violazioni consapevoli e deliberate, che mettono in discussione l'Autorità del Signore.

Usare la Disciplina o l'Umiliazione senza un motivo ne indebolisce il valore educativo, fino ad annullarlo: come in ogni processo educativo, la schiava deve sentirsi all'interno di un sistema di premi e punizioni. Il suo premio è la possibilità di servire intimamente il suo Signore, fino a che Egli si degni di possedere il suo corpo; la sua punizione è la Disciplina o, nei casi più gravi, l'Umiliazione. Il Signore, se frusta la Sua schiava o urina su di lei a capriccio o come parte della routine di una sessione, pregiudica la stessa possibilità di rendere la Sua schiava perfetta ai Suoi Occhi. Questo equivoco è indicato chiaramente dall'uso di termini come "pissing", che trasformano in una pratica sessuale tra le altre quella che è in primo luogo una forma di punizione, in cui il piacere - in qualche misura sempre presente - può essere soltanto una ricaduta secondaria.

Le umiliazioni sono presentate nella Regola in ordine crescente; il Signore le sceglierà secondo la gravità dell'offesa. Il loro obiettivo è, anche questo in misura crescente, di colpire la dignità della schiava. Per questo motivo, la schiava resta non solo nuda - come nel corso della Disciplina, - ma prosternata a terra, con la bocca sul pavimento, senza alcun controllo sulla durata della punizione (nella Disciplina, il numero di colpi è annunciato in precedenza), ridotta a un essere disprezzabile. Nel corso della Disciplina, la schiava è sottomessa, ma non disprezzata; l'Umiliazione vuole comunicarle che il suo Signore è scontento di lei al punto da volerle comunicare il suo disprezzo. Anche per questo, la schiava può implorare il perdono del suo Signore solo dopo l'Umiliazione e non prima, come avviene per la Disciplina.

 

La schiava avrà interiorizzato la regola quando nel corso dell'Umiliazione temerà al di sopra di ogni altra cosa che il disprezzo del suo Signore continui e che Egli si stanchi di lei, quando il ricordo delle Umiliazioni subite le susciterà tremore, quando la sola idea di violare consapevolmente una Regola o un ordine del suo Signore le risulterà insopportabile.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le Regole

Regola Prima – l’Incontro‏‏‏‏

Regola Seconda - l'Omaggio‏‏‏‏‏‏‏