Regola Quinta - il Possesso - Commento
La posizione che la schiava assume nel corso del Possesso è molto
simile a quel che avviene nel corso della Disciplina. Questa somiglianza
non è casuale, anche se passa spesso inosservata: in entrambi i casi,
il Signore interviene direttamente sul corpo della schiava che Gli
appartiene, per punirla in un caso, per trarne piacere nell'altro.
Questo intervento diretto del Signore distingue nettamente Disciplina e
Possesso dagli altri atti, nei quali la schiava presta un servizio al
suo Signore: in questi è il Signore che - non presta un servizio, perché
la cosa sarebbe inconcepibile - ma in qualche modo compie un servizio
oggettivo alla Sua proprietà, un servizio di educazione o di
appropriazione. Questa affinità tra i due atti non deve far dedurre che
punizione e penetrazione siano due forme distinte di piacere: nella
penetrazione il piacere che trae il Signore, e quello che di riflesso
trae la Sua schiava dalla Sua soddisfazione, è diretto; nella punizione è
riflesso, per così dire una ricaduta della funzione principale, che è
la correzione in vista dell'educazione.
Come ogni regola - ma più delle altre, per le sue caratteristiche
oggettive, - anche la Regola Quinta si applica a una situazione ideale,
in cui il Signore ha accesso 24/7 alla Sua schiava, il cui corpo Gli è
accessibile senza limiti e senza rischi di gravidanze indesiderate o di
malattie sessualmente trasmesse. Nella realtà vi sono una serie di
limitazioni che inducono a modifiche di alcuni aspetti della regola: il
Signore userà il preservativo, la schiava non netterà il Seme del suo
Signore dal Suo Membro, e così via. Nonostante queste eventuali
limitazioni (che, come altre - ad esempio, l'abbigliamento della schiava
- fanno parte per così dire della cornice esterna del rapporto
Padrone-schiava) è importante che tutti gli atti della Regola siano
compiuti almeno a livello simbolico, perché sono importanti nella
costruzione psicologica del rapporto. Così, la schiava netterà il Seme
del suo Signore dopo aver tolto il preservativo dal Suo Membro - o (al
limite) leccherà il Membro dopo averLo pulito, - perché questo
simboleggia la dedizione totale della schiava al servizio del suo
Signore e il piacere che trae da ogni contatto con il Suo corpo; e, se
il Signore glielo ordina, praticherà l'abluzione anche se il Seme non è
stato emesso all'interno del suo corpo, perché questo indica la
disposizione della schiava a mantenere il suo corpo puro al servizio del
suo Signore.
Non far praticare l'abluzione alla schiava prima o dopo il Possesso,
negarle la soddisfazione o non raggiungere l'apice del piacere nel suo
corpo sono tutte forme di punizione o umiliazione della schiava, che il
Signore pratica per comunicarle che è adirato con lei o non ne è
completamente soddisfatto: di conseguenza, sono varianti marcate della
Regola, che saranno applicate di tanto in tanto per non svuotare il
senso del rituale.
La schiava interiorizzerà la Regola quando netterà il suo corpo, e
soprattutto le sue parti intime, con il pensiero al Possesso da parte
del suo Signore, anche se quel giorno non è in programma un incontro; e
quando, nel corso del Possesso, proverà piacere al crescere del piacere
del suo Signore o, idealmente, sentirà crescere il suo godimento al
crescere del godimento del suo Signore.
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